Sondaggio Politico-Elettorale

DDL intercettazioni: indagine DEMOPOLIS

Pubblicato il 1/7/2010.

Autore:
Istituto Demopolis

Committente/ Acquirente:
Monitor Demòpolis sull'opinione pubblica italiana, pubblicato da FNSI, Corriere della Sera, Libertà, Il Piccolo, Il Mattino di Padova, Il Tirreno e dai quotidiani del gruppo L'Espresso; diffuso da AGI, Asca, Italpress, Fatti

Criteri seguiti per la formazione del campione:
Campione casuale rappresentativo dell'universo di riferimento, stratificato per classi di età, sesso, titolo di studi, ampiezza demografica del comune ed area di residenza

Metodo di raccolta delle informazioni:
Metodologia CATI-CAWI

Numero delle persone interpellate e universo di riferimento:
1008 intervistati. Universo di riferimento: cittadini maggiorenni residenti in Italia

Data in cui è stato realizzato il sondaggio:
Tra il 21/06/2010 ed il 28/06/2010


QUESTIONARIO

QUESITO n.1

Domanda : E' in discussione al Parlamento il Disegno di Legge che limita l'utilizzo, da parte della Magistratura, delle intercettazioni telefoniche o ambientali nelle indagini giudiziarie. Lei è:.










CONTRIBUTI CONCLUSIVI


Testo conclusivo:
Oltre due terzi degli italiani si dichiarano contrari al DDL in discussione al Parlamento che, se tramutato in legge, limiterebbe l'utilizzo delle intercettazioni da parte della magistratura e il divieto di pubblicazione sugli organi di stampa. Sono i dati che emergono da un'indagine dell'Istituto Nazionale di Ricerche Demòpolis, diffusi nel giorno della manifestazione promossa dalla Federazione Nazionale della Stampa. Il 67% dei cittadini intervistati esprime la propria contrarietà nella convinzione che i limiti all'uso delle intercettazioni previsti dal DDL potrebbero ostacolare in parte l'efficacia delle indagini della magistratura, mentre il 33% si dichiara favorevole per porre un freno alla violazione della privacy. "Il dato di contrarietà rilevato - afferma il direttore dell'Istituto Demopolis Pietro Vento - risente di un clima di sfiducia crescente dei cittadini nella politica e di una sempre più diffusa insofferenza nel Paese verso ogni forma di corruzione". Il dissenso verso il disegno di legge appare trasversale, anche se emergono chiare differenze in base alla collocazione politica degli intervistati: favorevoli al DDL, in ampia maggioranza, gli elettori del PDL, nettamente contrari i sostenitori del Centro Sinistra, ma anche sei elettori su dieci della Lega. L'indagine, condotta dall'Istituto Demopolis dal 21 al 28 giugno nell'ambito del Monitor continuativo sull'opinione pubblica italiana, ha analizzato nello specifico anche le valutazioni dei cittadini sul divieto di pubblicazione sugli organi di stampa delle intercettazioni telefoniche ed ambientali. Soltanto il 29% degli intervistati approva il divieto di diffusione previsto dal disegno di legge, ritenendo corretto vietare la pubblicazione delle intercettazioni per tutelare anzitutto la privacy dei cittadini. Il restante 71% afferma di non condividere il DDL ma, tra quanti si dichiarano contrari, emergono due distinte posizioni: uno su cinque lo ritiene del tutto sbagliato, sostenendo che le intercettazioni vanno pubblicate per non porre alcun limite alla libertà di stampa; il 51% sostiene, invece, che il DDL in discussione al Parlamento andrebbe modificato. Per la maggioranza assoluta degli italiani infatti - secondo l'indagine DEMOPOLIS - le intercettazioni andrebbero pubblicate per continuare a garantire il diritto dei cittadini all'informazione, ponendo però dei limiti precisi alla diffusione di notizie sulla vita privata degli intercettati e sulle persone estranee alle indagini.






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