Sondaggio Politico-Elettorale

Sulle foibe e sull'esodo istriano-giuliano-dalmata

Pubblicato il 15/2/2008.

Autore:
Arnaldo Ferrari Nasi

Committente/ Acquirente:
Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (pubblicato da ANSA il 31/1/08)

Criteri seguiti per la formazione del campione:
campione rappresentativo, probabilistico, controllato per quote di sesso, età, area geografica e titolo di studio

Metodo di raccolta delle informazioni:
interviste telefoniche su questionario informatizzato

Numero delle persone interpellate e universo di riferimento:
600 casi - popolazione italiana adulta

Data in cui è stato realizzato il sondaggio:
Tra il 12/01/2008 ed il 12/01/2008


QUESTIONARIO

QUESITO n.1

Domanda : Lei saprebbe dirci cosa sono le “foibe”, nella storia del nostro Paese?.

Risposta: Sono delle cavità, grotte naturali, diffuse soprattutto nella provincia di Trieste, in Istria e in Dalmazia che, alla fine della seconda guerra mondiale e nell'immediato dopoguerra, vennero utilizzate dagli uomini del Maresciallo Tito per l'uccisione e conseguente occultamento di migliaia di italiani, civili e militari.


Sono delle cavità, grotte naturali, diffuse soprattutto nella provincia di Trieste, in Istria e in Dalmazia che, alla fine della seconda guerra mondiale e nell'immediato dopoguerra, vennero utilizzate dagli uomini del Maresciallo Tito per l'uccisione e conseguente occultamento di migliaia di italiani, civili e militari.



QUESITO n.2

Domanda : E quello che viene definito “esodo istriano-giuliano-dalmata”?.

Risposta: Quel fenomeno di migrazione forzata che si verificò a partire dal termine della seconda guerra mondiale da quelle zone da parte della maggioranza dei cittadini di lingua italiana e di coloro che diffidavano del nuovo governo comunista di Tito, in seguito all'occupazione di quelle terre da parte della Jugoslavia.


Quel fenomeno di migrazione forzata che si verificò a partire dal termine della seconda guerra mondiale da quelle zone da parte della maggioranza dei cittadini di lingua italiana e di coloro che diffidavano del nuovo governo comunista di Tito, in seguito all'occupazione di quelle terre da parte della Jugoslavia.



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